Campagna di sensibilizzazione contro la procreazione

Il pianeta terra sta soffocando ed è tutta colpa degli umani in sovrannumero che si ostinano a procreare gettando i loro figli allo sfacelo. La strada che stiamo percorrendo ci porterà alla catastrofe, ed è questa l'unica soluzione per salvare l'umanità: radere al suolo tutto quanto.
L'uomo non è in grado di gestirsi, ed aumentando la popolazione mondiale questo suo già scarso potere gestionale non potrà che peggiorare e portarci sempre più vicini alla catastrofe.

Inculca un po' di saggezza delle menti delle persone, fai girare questo manifesto, ed evita che si commettano altri omicidi premeditati.






















Un piccolo appunto: non inculcare a forza questo pensiero a chi non lo afferra all'istante, costui non sarà nient'altro che uno dei tanti artefici della disfatta futura.

Piccole elucubrazioni su una disfatta trionfale

[1] Mi sento fondamentalmente così uguale a tutti gli altri che per essergli discretamente diverso dovrei quantomeno non essere.

[2] Non voglio lavorare per il semplice fatto che non vorrei rendermi inutilmente utile.

[3] Nessuno capisce mai nulla quando legge un libro, proprio per questo se ne comprano altri: per ingordigia del niente.

[4] Dulcis in fundo: la morte.

[5] Oramai le parole sono state masticate da tutti, contaminate da una miriade di salive non hanno più nulla da dirci.

[6] Se la bestemmia non implicasse anche solo un minimo spiraglio di fede, mi darei all'imperterrita volgarizzazione del nome del creatore.

[7] La storia mi annoia: non succede mai nulla di nuovo, è tutto già accaduto.

[8] Questo per me è un periodo nerissimo: fortuna che ho sempre con me la una torcia elettrica!

[9] Alle volte penso che il mondo non faccia poi così schifo, ma appena vedo un uomo mi ricredo all'istante.

[10] Dio non ci serve, siamo già benedetti e condannati: rispettivamente nel passato e nel futuro.

[11] Non leggo per imparare, ma semplicemente per avere prova che quello che pensavo era vero.

[12] Gli animali vivono meglio di noi senza credere - a prescindere dal cosa. io cerco di adeguarmi.

[13] Se non dovessi avere un qualche rapporto con la società, trascurerei il mio corpo all'inverosimile – puro sfizio per manifestare la mia indifferenza verso la carne di cui sono fatto.

[14] In realtà nulla è complicato, siamo noi che ci agitiamo mescolando inutilmente le acque del putridume quotidiano.

[15] Il malato smette di sopravvivere e comincia a vivere.

[16] Quando le cose cominciano ad andare bene sarà meglio tapparsi il naso: per non sentire il tanfo proveniente dal futuro!

[17] Non esiste nessuna soluzione, proprio perché non esiste nessun problema.

[18] Non prendere nulla con serietà. Fare delle vita un palcoscenico per comici, un altare per barzellette.

[20] Molti asseriscono che io perda il mio tempo, ma io non vedo cosa ci sia di sprecato nell'attendere la morte. Ogni passatempo è lecito avendo la certezza di una fine.

[21] Per vincere una sfida contro il tempo l'unico modo è il non parteciparvi nemmeno, bensì sedersi. Il tempo non si pronuncia con l'immobile.

[22] Dal momento che la vita non è infinita preoccuparsi per qualcosa sarebbe privo di senso, se lo fosse, allora sì che ci sarebbe di che preoccuparsi!

[23] Non sono bravo in nulla, ma mi diletto in tutto, anche sapendo di non poter eccellere in niente.

[24] Avere dei pregiudizi è prerogativa delle persone che si sentono qualcuno, rimossa questa deleteria convinzione pregiudicare sarà un atto immotivato, un’offesa a sé stessi più che agli altri.
Gli estimatori di sé stessi non sono altro che stolti privati dei sensi.

[25] Non è che abbia cambiato idea sull'amore, è che prima non avevo proprio idea di quello che facevo.

[26] L'amore è il rapitore della lucidità, ed in quanto tale risulta pessimo agli occhi di una persona che non può sottrarsi per natura dall'essere lucida.

[27] L'unico suicidio - come qualsiasi altro gesto - apprezzabile, è un suicidio senza motivo. Tutto il resto è argomento per buffoni.

[28] Tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare: niente di più vero. Infatti io non ho nessuna voglia di mettermi a nuotare.

Insensatezza del giustificato

Ingabbiati in questa vita facciamo tutto per un motivo, ogni azione che ne è sprovvista la reputiamo inutile, vacua, nonché bersaglio di ridicole arrabbiature da parte degli indaffarati di questo secolo. Eppure non bistrattiamo la vita - cosa su cui si basano tutti i nostri sudori e le azione atte a perpetuare la nostra esistenza – , unica e vera condizione che si protrae senza motivo da millenni. Issiamo delle motivazioni sull'immotivato, viviamo nel paradosso e continuiamo a sconcertaci davanti ad un killer che uccide senza scopo.
Perché mai dovremmo fare qualcosa per un qualche motivo? È proprio un azione compiuta per una qualsivoglia cagione che perde gran parte del suo significato, della sua labile estetica.
Gli animali – unici veri saggi, in quanto incoscienti – non badano a motivazioni, sono i sacerdoti dell'attimo, nulla premeditano ma agiscono semplicemente perché in quel momento “gli va”. Esuli da qualsiasi morale fanno per nessun motivo, se non per una forza maggiore quale l'istinto di sopravvivenza. Quest'ultimo è l'unico meccanismo che li costringe a muoversi, a fare qualcosa, se ne fossero privati diverrebbero metafisici: farebbero nulla per nessun motivo.

Noi uomini - inzuppati di coscienza e soggiogati allo stesso modo degli animali dalla vita - troviamo uno spiraglio, una libertà inconcepibile per gli altri esseri: il suicidio. Vediamo nell'estremo gesto la via di fuga dai nostri problemi, uno spiraglio di luce in un mondo tetro. Ed è proprio qui che si intravede l'insensatezza di questo gesto, che non ha più senso del continuare a vivere. Il suicidio non è una soluzione ad un bel nulla, non esistono soluzioni; il fatto è che non esiste nessun problema da risolvere.
Puro capriccio come qualsiasi altro atto, verrebbe irrimediabilmente sminuito e gettato in mezzo a tutta quell'accozzaglia di gesti se compiuto per un qualche motivo. Fuggire da qualcosa significa darle importanza, temerla, ma proprio perché la vita non ha importanza che fuggirle sarebbe da stolti, mero comportamento di chi inebriato dalla vita non può più farne a meno.
L'unico suicidio - come qualsiasi altro gesto - apprezzabile, è un suicidio senza motivo. Tutto il resto è argomento per buffoni.